MICHELA MURGIA
R.I.P.
MICHELA MURGIA
RIP
Ilaria Capua asseriva che la pandemia sia un acceleratore di consapevolezze.
Un primo effetto sul piano morale è che ha svelato il senso della vita.
La fine del mondo di Ernesto De Martino ha minacciato in più occasioni di realizzarsi, oggi via nucleare domani causa il cambiamento climatico.
Come il medico non riuscirà mai a guarire la morte, difficilmente riusciremo a fermare la guerra. Perché la guerra è la morte per definizione: miseria, distruzione, incendi. E non c’è rimedio.
Incendi. Il pianeta è in forte crisi non solo per quello che è costretto a subire ma anche per quello che volontariamente crea. Ci sono i video che dimostrano piromani (classico dell’impotente).
La specie umana riuscirà a far fronte a tutto ciò?
Michela Murgia a 51 anni muore per metastasi di un carcinoma renale di cui nel maggio 2023 rivelò ad Aldo Cazzullo, in un'intervista per il Corriere della Sera, di essere affetta metastasi “già nei polmoni, nelle ossa, e al cervello”. È riuscita a dare al mondo intero un esempio di dignità davanti a quello che è la fine del mondo, la morte.
Per caduta, anche il significato del tempo tempo ha acquisito un valore finalmente più netto e vero.
Il tempo e la morte.
Ma tutto è relativo: no masc si masc, sembra ieri. Un’adolescenza è riuscita, in bolo, ad assistere a una malattia globale, alla guerra e ai fascisti al potere.
Per digerire 4 anni così non so se c’è medicina.
Ma tante cure: il fatalismo, la religione, i luoghi comuni, sempre ben frequentati.
Io razionalizzo: la concomitanza di tanti fattori ha permesso che ciò si potesse realizzare: l’usura del pianeta che, dati alla mano, è sì dovuta alle decine di eruzioni subacquee e non ma anche l’uomo ci ha messo del suo; l’ambiente idrogeologico scolpito da terremoti ed esondazioni; l’uomo però, nonostante i progressi e le esperienze, diciamo, degli ultimi 4000 anni o non ha capito niente dei moti naturali del pianeta o, pur sapendolo, non è riuscito a provvedere ai disastri.
In compenso abbiamo scoperto come combattere alcune malattie. Ma non la guerra.
Quello che è venuta a mancare, nell’emergenza, è un’etica civica che evitasse le repressioni tout court.
BLACK LIVES MATTER è uno slogan che mi fa rabbrividire, come tutte le discriminazioni, violente e no, di cui ogni via di comunicazione ci tiene a parte.
Il movimento LGBT ha, nella lotta per i diritti civili il ruolo della fanteria d’arresto: se ne passano per le armi più di un numero limite che sdegni anche la più bigotta delle indignate, allora i diritti si è sicuri che siano calpestati. E comincia lo dcandalo
Financo il Santo Padre ha parole di inclusione per gli omosessuali. Ma in molti paesi è considerato reato grave o blasfemia. La corda o la lama.
L’Italia non ammette assembramenti con più di 50 persone ma anela a uno scontro di classe: ricchi contro poveri: una visione pre-Rivoluzione francese, che si affermò sul ben noto motto liberté, égalité, fraternité che dal 1875 accompagna la bandiera.
Morale, questi ultimi 4 anni ci hanno reso consapevoli della morte, del tempo e dei diritti umani e del lavoro e della povertà e delle rispettive priorità.
Niente sarà più come prima
Mi sa che ‘stavolta ci hanno azzeccato.
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