IL GRANDE RESET

Il Great Reset prevede una drastica riduzione della popolazione e il rafforzamento dei monopoli sui quali si regge ormai tutta l’economia Occidentale: i settori informatico, delle telecomunicazioni, bancario, dei media, farmaceutico, industriale, commerciale e dei servizi sono controllati da un gruppo ristretto di soggetti e quasi sempre partecipati dai medesimi fondi d’investimento (come Vanguard, BlackRock, State Street, Wellington).

                          Neanche in occasion così ferale la destra mondiale risparmiossi verbo: il grande reset. non si parla d’altro. Tutti sanno che prima o poi ci colpirà tra il capo e il collo. E ripartiremo. Con le inevitabili fortune finanziarie d’occasione e lo slancio di un trentenne. Con due trentesimi di anni in più. Per un 6enne un terzo della vita vissuta.

Il mondo giovanile è stato ferito dalla pandemia, in termini di frazioni di vita non vissuti.

O vissuti in modo diverso. Il lutto. La perdita. Le assenze.

Un bell’allenamento alla vita, non c’è che dire solo il prezzo è stato un po’ alto.

Eppure, questa è un’allocuzione frequente nella storia dell’umanità. La fine del mondo. Potremmo dire che è un luogo comune del genere umano e non solo, che svela il vero senso della vita: la fine. Accadrà a ognuno di esperire la fine del mondo, l’evento è narrato da tutte le culture, religioni, popoli.

Il diluvio universale, l’apocalisse, per citare quelli di origine biblica altro non sono che metarappresentazioni del destino comune.

Poi, c’è il grande reset, un meme dal successo garantito.

Fedele alla linea.

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